"Pensiamo a quel ritratto di Gesù raffigurato nel Duomo di Monreale ... ciascuno di noi è come una tessera di questo grande mosaico. Quindi tutti quanti dobbiamo capire qual è il nostro posto e aiutare gli altri a capire qual è il proprio, perché si formi l'unico volto del Cristo." Beato Giuseppe Puglisi - Palermo 15/09/1937 - 15/09/1993 Primo martire di mafia

Perchè commemorare i defunti?

 “Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando però verrà lo Spirito di verità, egli vi guiderà alla verità tutta intera, perché non parlerà da sé, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annunzierà le cose futur.” (Gv 16, 12-13). Ciò significa che la Chiesa continua nel tempo l'opera di Cristo, esplicitando alcune verità che nella Bibbia sono appena menzionate. La "verità tutta intera" viene insegnata dallo Spirito Santo in tempi successivi alla vita terrena di Gesù.


Taumaturgica immagine della Madonna del Lume
 chiesa S. Stanislao - Palermo
     Accennando ora alla Commemorazione dei fedeli defunti è confermata la sua istituzione nel 998, da sant'Odilone abate di Cluny, in  tutti i monasteri da lui dipendenti, stabilendo che fosse celebrata il giorno dopo la festa dei Santi.  Roma l'accolse estendendola a tutta la Chiesa di rito latino. Nel 1748 la S. Sede accordò ai sacerdoti della Spagna di celebrare tre Messe di suffragio. Nel 1915 Papa Benedetto XV estese tale privilegio a tutti i presbiteri della Chiesa Cattolica per  venire in soccorso di quei soldati che caddero a migliaia sui campi di battaglia, durante la Prima Guerra mondiale. Pio XI (1857 – 1939) per chi  avrebbe visitato il Cimitero concedeva l’indulgenza plenaria applicabile alle anime del Purgatorio. L’attuale Manuale delle Indulgenze così recita “Al fedele che devotamente visita il cimitero e prega, anche soltanto mentalmente, per i defunti, si concede l’indulgenza, applicabile soltanto alle anime del Purgatorio. Questa è plenaria dal 1° all’8 novembre, parziale negli altri giorni”  (n.13)  Anche visitando una chiesa od oratorio l’1 – 2 novembre i nostri defunti possono beneficiare dell’indulgenza plenaria. (n.67).  Ricordiamo che l’indulgenza è la cancellazione della pena temporale per i peccati che, al termine della confessione sacramentale, sono stati rimessi quanto alla colpa.  Il fedele, potrà “acquistarla” se ne  ha l’intenzione, escludendo qualsiasi affetto al peccato veniale e adempiendo le tre condizioni: confessione sacramentale nei giorni antecedenti o seguenti, comunione eucaristica, preghiera (Pater e Credo)  secondo le intenzioni del Sommo Pontefice (n. 2).

       Lascio al vostro approfondimento i riferimenti biblici e magisteriali  consultando Apologetica Cattolica
. Tuttavia è bello menzionare le definizioni riportate dal Catechismo degli Adulti  decisamente meno sintetico del Catechismo della Chiesa Cattolica.

(Dal capitolo 32: “La vita del mondo che verrà”)
  Il purgatorio
 CCC 1030-1032
 
Purificazione dei defunti e suffragi [1204]…  Ma l’esistenza terrena può non bastare. Chi al termine di essa non è in piena sintonia con il Signore Gesù, dovrà proseguire la propria liberazione dal peccato, per essere “senza macchia né ruga” (Ef 5,27) come tutta la Chiesa, che Cristo introduce alla presenza immediata del Padre. Tutto in noi deve essere degno della sua compiacenza. Si chiama purgatorio la completa purificazione dal peccato di quanti muoiono in grazia di Dio, ma non sono ancora pronti per la comunione perfetta e definitiva con lui.
[1205] Poco prima dell’era cristiana si diffuse nel mondo ebraico l’intercessione per la purificazione dei defunti, rimasti sostanzialmente fedeli all’alleanza ma con qualche incoerenza: Giuda Maccabeo, dopo una battaglia, fa pregare e manda ad offrire un sacrificio al tempio, perché i caduti siano purificati dai peccati, in vista della risurrezione nell’ultimo giorno. Gesù stesso sembra alludere a una possibilità di perdono nel secolo futuro. Il cristianesimo antico, in continuità con la tradizione ebraica, coltiva la pietà verso i defunti: preghiera, elemosina, digiuno e soprattutto celebrazione dell’eucaristia. Col volgere dei secoli si sovrappongono credenze popolari e vivaci rappresentazioni riguardanti il luogo, la durata e la natura del purgatorio. Ma l’insegnamento del magistero ecclesiale si mantiene estremamente sobrio e si può così riassumere: al termine di questa vita terrena, è concessa ai defunti, che ne hanno ancora bisogno, una purificazione preliminare alla beatitudine celeste, nella quale possono essere aiutati dai suffragi della Chiesa e dei singoli cristiani, soprattutto dalla santa Messa.
Bisogno di perfezione.
[1206]
Se consideriamo l’infinita santità di Dio, appare del tutto ragionevole che la perfetta comunione con lui in Cristo comporti un rinnovamento assai più esigente di quello che ci è dato osservare ordinariamente nelle stesse persone generose e impegnate. Occorre un risanamento totale. Solo l’amore gratuito del Padre, che ci raggiunge per mezzo di Cristo nello Spirito, può guarire la nostra personalità, come il fuoco affina l’oro e l’argento. Esso provoca nell’uomo, oltre la gioia di avvicinarsi a Dio, la sofferenza di non essergli pienamente conforme. È una sofferenza che nasce dall’amore e, come tale, è assolutamente diversa da quella dei dannati che nasce dall’odio. Il purgatorio non è un inferno temporaneo; la purificazione non ha niente a che fare con la perdizione.
Intercessione solidale CCC 1475; 1683
[1207] Appare ragionevole ammettere anche l’efficacia dei suffragi, se la collochiamo nel contesto dell’essenziale socialità dell’uomo, che si attua pienamente nella comunione dei santi. Solo in relazione agli altri si vive e si cresce. Per questo la solidarietà dei credenti e della comunità cristiana ha un potere di intercessione presso Dio per facilitare la purificazione dei defunti. Ovviamente tale potere è concesso da Dio stesso, il quale ci vuole solidali davanti a sé e ci chiede di cooperare con la sua grazia.
[1208] Al termine della vita terrena, i giusti che ancora hanno bisogno di purificazione per entrare nella beatitudine della perfetta comunione con Dio vengono liberati da ogni ombra di peccato in virtù della grazia di Dio, con la solidarietà di tutta la Chiesa.

1 commento:

Ordo Virginum Sicilia ha detto...

#1 02 Novembre 2010 - 17:12

Pace e Bene, Santa Teresa di Gesù dice che quando non poteva ottenere Grazie Celesti per Intercessione dei Santi si rivolgeva alle Anime del Purgatorio,ottenendo le loro Preghiere per ogni bisogno Spirituale.
E' molto importante pregare per Loro dandoci la nostra Carità Spirituale,cioè la nostra Mano.
Francesco di Santamariadigesù Terziario Francescano

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